venerdì 22 gennaio 2010

Il Naviglio Piccolo di Milano. Correre alla Martesana.

Per lavoro ci occupiamo di sport, per diletto lo pratichiamo.
E quando siamo a Milano, capita di correre al Naviglio della Martesana.
Un cuore naturale in un corpo di cemento,
un'oasi verde-acqua, densa di storia.

Il Naviglio della Martesana, detto anche Naviglio Piccolo,
vanta una data di nascita
, il 3 giugno 1443,
giorno in cui Filippo Maria Visconti dispone l'ambizioso progetto
di deviazione delle acque dell'Adda per realizzare un canale
utile all'irrigazione e all'alimentazione dei mulini ad acqua.

Il progetto si dice abbia visto anche l'intervento di Leonardo,
benché non esistano testimonianze dirette,
e diventa un piccolo cameo ne I Promessi Sposi
nel corso della fuga di Renzo da Milano.
Col tempo si è trasformato in canale navigabile
per l'accesso alla città e molti sono i personaggi illustri
che lo hanno utilizzato per i propri spostamenti,
dal Manzoni al Beccaria, dal Parini al Marchesi.
Oggi lambisce alti palazzi e ville antiche ed è lungo 38 chilometri.
Nel tratto extraurbano diventa un silenzioso e rilassante compagno di viaggio
per gite in bici fuori porta che, volendo, possono condurre fino a Trezzo.

Nel tratto urbano si circonda di un parco, di un mercatino, di abitazioni e uffici,
dello Zelig e di meravigliosa street art, facendo da colonna sonora (ad iPod spento)
al mio running milanese.
Unico neo: non finirò mai di stupirmi della quantità di escrementi lasciati
ad essiccare dai molti proprietari di cani della zona.
Molto tempo fa ho visto anche un pregevole esempio di Viral Marketing
con "bandierine" di insulti (per la verità molto ben curati ma, evidentemente, poco efficaci) applicate direttamente agli scarti digestivi degli amici a 4 zampe.
Sì, è piuttosto imbarazzante correre tenendo gli occhi incollati
al percorso anziché all'acqua che scorre accanto.
Ma, volendola vedere in positivo, è pur sempre un modo per variare
l'allenamento: dal running alla corsa ad ostacoli.
"A tutti quelli, che dal fondo della valle,
per dove continua il corso dell'Adda dopo la sua grande caduta,
alzano all'insù gli occhi a quello Naviglio,
fa maraviglia il vedere le barche a decorrere quasi sul ciglio de' colli,
tirate da cavalli su per quelle altissime arginature e sostegni,
i quali separano il canale dal fiume primario non navigabile in quel tratto.
L'opera è delle più azzardate che si veggano in ogni altro paese
o delle Fiandre o della Francia."

Giovanni Antonio Lecchi, XVIII secolo.

A Bee
Blogk Soundtrack: Franz Ferdinand, Katherine Kiss Me - da: Tonight

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